Belvedere – Rifugio Zamboni Zappa – Lago delle Locce
Difficoltà: E
Tempo di percorrenza: 1:15 (0.45 h al Rifugio Zamboni).
Dislivello: 300 m (150 m al Rifugio Zamboni).
Affollamento: Monto frequentato.
Segnavia: rosso-bianco-rosso, ben visibile lungo tutto l’itinerario.
Segnale del cellulare : Scarso fino a metà percorso, poi assente.
Acqua: sorgenti e fontane assenti.
Punti di appoggio, al Belvedere:
– Stazione Seggiovie +39 0324 65060
– Rifugio Wengwald Hutte +39 349 362 4403 www.wengwaldhutte.it
– Rifugio dei Ghiacciai +39 348 392 1260
all’alpe Pedriola:
– Rifugio Zamboni-Zappa +39 0324 65313 www.rifugiozamboni.com
Collegamenti:
– Sentiero per alpe Burky – Pecetto (reportage QUI)
– Sentiero Naturlistico (Belvedere – Roffersaffel – Burky)
– Sentiero Burki – Rosareccio – Zamboni (reportage QUI)
– Sentiero per il bivacco Marinelli
Traccia GPS (scarica in formato KML o GPX):
La piana della Pedriola è sicuramente uno dei luoghi più belli delle Alpi: sostare nell’ampio prato solcato da ruscelli e costellato da grandi massi, ammirando la maestosa parete est del Monte Rosa, costituisce la meta ideale di ogni escursionista.
Dal piccolo pianoro del Belvedere, il sentiero per la Zamboni è ben segnalato dai cartelli posti in prossimità di un grande masso:
Percorsi pochi metri si giunge ad un bivio:
sulla sinistra il sentiero per la Zamboni, mentre prendendo la deviazione sulla destra è possibile raggiungere il punto panoramico posto alla sommità del promontorio roccioso del Belvedere. Da qui, l’impressione è quella di essere sulla prua di una nave che solca il ghiacciaio, costringendolo a dividersi nei due rami che si aprono sotto di noi.
In entrambi i casi, si raggiunge in breve il bordo della morena.
Da qui, con la cautela necessaria ad affrontare l’instabilità intrinseca dell’ambiente glaciale, si scende sul sentiero che attraversa la coperta di pietre depositate sopra la superficie del ghiaccio.
Risaliti dalla parte opposta, si supera una prima morena più giovane e instabile, per poi ridiscendere brevemente e risalire sulla morena più antica, già ben colonizzata dalla vegetazione.
Il sentiero inizialmente percorre la cresta della morena
per poi scendere sul lato esterno quando la cresta diventa più instabile
poco più avanti è possibile vedere sula destra la piana dell’Alpe Pedriola, il Rifugio Zamboni-Zappa, e in secondo piano la morena dietro la quale si nasconde il Lago delle Locce
risaliti fin quasi in cresta alla morena, arriviamo alla deviazione per la Capanna Marinelli (3036 mt., per escursionisti esperti), posta nel bel mezzo della parete Est
si prosegue per il sentiero a mezza costa tra i Rododendri, per poi affrontare il breve tratto di salita che ci separa dal rifugio
e dallo stupendo pianoro retrostante
Da qui, merita sicuramente una visita la Cappelletta Pisati, che si trova sulla morena, a monte della breccia ben visibile sulla nostra destra. Da qui, la parete est appare ancora più maestosa, potendo lo sguardo abbracciarla per intero. E’ inoltre un punto di osservazione privilegiato per ammirare il Ghiacciaio del Belvedere ed i ghiacciai che un tempo lo alimentavano. A chi volesse approfondire, consigliamo la lettura dell’articolo “Il ghiacciaio del Belvedere: glaciologia e botanica” e la visione del relativo video.
Sulla sinistra del rifugio parte il sentiero Burki – Rosareccio – Zamboni, QUI descritto, che costituisce un ottima alternativa di rientro, consentendo di godere appieno della maestosità dell’ambiente percorrendo un giro ad anello.
L’imbocco del sentiero per il lago delle Locce si trova ai piedi della Cappelletta Pisati, in prossimità del ponte sul torrente:
Dopo aver percorso la piana della Pedriola sul suo lato destro, il sentiero devia verso sinistra, poiché il sentiero percorribile fino a qualche anno fa è diventato troppo pericoloso a causa delle frequenti frane che avvengono sul lato interno della morena
Si sale quindi dalla valletta che solca la grande morena,
per giungere in circa 20′ nel magnifico anfiteatro naturale del Lago delle Locce.