E' passato un po' di tempo da quando ho scattato queste foto, risalgono all'inizio di settembre 2017. Sono prese dalla zona tra il Rosareccio e i Piani Alti. In un'area piuttosto estesa sopra antiche frane è presente un'associazione vegetale i cui elementi più caratteristici sono il rododendro e il mirtillo, più tecnicamente i botanici la chiamano rodoreto-vaccienieto. Per formarsi, i tempi di evoluzione sono particolarmente lunghi, misurabili in secoli, se li distruggiamo potrebbero essere persi per sempre.
La superficie complessiva di 450 ha (in Ossola), la vulnerabilità e la sensibilità alla perturbazione delle condizioni ambientali che ne hanno determinato l'evoluzione, ne fanno ambienti di conservazione prioritaria a livello di arco alpino. (
https://www.areeprotetteossola.it/fr/l-azione-del-parco/progetti/life-natura/gli-habitat/lande-alpine ).
Una stretta al cuore alla visione dei danni (in alcuni punti si potrebbe parlare di tabula rasa) dovuti ad un eccessivo pascolamento da parte delle pecore.
Non voglio essere frainteso: è lontanissimo da me il pensiero di creare problemi ad una qualsiasi attività economica, figuriamoci ad una particolarmente faticosa e certo poco redditizia come quella del pastore transumante.
Però il pascolo dovrebbe svolgersi sui pascoli, ovvero prati che si sono evoluti grazie a secoli di pascolamento e che anzi si conservano se razionalmente pascolati. Molti di questi si trovano intorno agli alpeggi, a quota elevata, ma anche molti di quelli a quote più basse vicino al paese non sono più utilizzati.
Credo che per la prossima estate si dovrebbe porre un freno al pascolamento eccessivo in aree dove ci sono consociazioni vegetali da tutelare.
In queste consociazioni si trovano spesso enormi nidi di formiche del gruppo rufa. La formica rufa, oltre ad essere prottetta in Regione Piemonte ai sensi della L.R. 32/1982, è inclusa nella IUCN red list “Lista rossa delle specie minacciate dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura”.