da Andry CP » dom mar 30, 2008 2:52 pm
<b>Da "Eco Risveglio"</b>
<font size="1">II popolo, di profonda fede cattolica, riservava alle feste religiose più importanti un cerimoniale intenso e spirituale</font id="size1">
<font size="3"><b>A Pasqua rivivono le antiche tradizioni dei Walser</b></font id="size3">
<font size="1">MACUGNAGA -</font id="size1"> II popolo Walser, di profonda fede cattolica, riservava alle feste religiose più importanti un cerimoniale molto intenso e spirituale. «La domenica di Pasqua le donne del paese - ci racconta Rosangela Pirazzi Cresta, presidente dell'associazione Walser Verein Z'Makana - si recavano in chiesa con il secchiello munito di coperchio, dove erano solite porre il latte della mungitura. Le signore attingevano da un grosso mastello di legno l'acqua benedetta dal parroco, che aveva elargito a fuoco e acqua i sacramentali pasquali. Con delicatezza l'acqua santa era portata a casa, e posta nelle acquasantiere, appese a lato del letto e della porta». Gli abitanti della casa, molto credenti e saldamente ancorati alle tradizioni centenarie, utilizzavano nel corso dell'anno il crisma simbolo di benevolenza e umiltà, per le loro preghiere e orazioni. Poi le donne, senza risciacquare il secchiello, andavano, qualora la primavera fosse già sbocciata, a raccogliere la prima insalata nei campi, la adagiavano sul fondo del contenitore e sopra l'insalata ponevano alcune uova. Infine, con il loro recipiente, si recavano in visita dai poveri del villaggio, dai vicini infermi, dai parenti meno fortunati o ammalati, poiché il secchiello era simbolo di fede in un Dio misericordioso, di abbondanza alimentare e di carità cristiana. Spiega ancora Pirazzi Cresta: «Con i bambini del paese abbiamo voluto riportare in auge questa tradizione, rivisitata in chiave contemporanea, ma per questo non meno importante. Abbiamo cotto molte centinaia di uova, che i bimbi hanno decorato; era una gioia vederli così attenti e partecipi. Poi la domenica di Pasqua, durante la messa solenne, i bambini vestiti con il nostro abito tradizionale, hanno portato le ceste contenenti le uova all'altare, dove il parroco le ha benedette. Alla fine della celebrazione i piccoli macugnaghesi hanno distribuito a tutti i fedeli le uova decorate, come simbolo benaugurante, pronunciando loro Gote Uòschtre, Buona Pasqua». Da alcuni anni infatti, agli allievi delle scuole elementari di Macugnaga, l'associazione Walser insegna, durante il periodo scolastico, la lingua dei loro padri, il tischt, un antico alto tedesco.
<i>Cecilia Marone</i>